Mi hai ricordato Carlo Monterossi, protagonista di parecchi romanzi di Robecchi: un essere Umano che ha la condanna di saper sceneggiare il trash che tira in TV, la macchina della merda.
Tu sai scrivere. Lo sapevi fare anche prima. A te trovare l'equilibrio tra scrivere ciò che ti fa stare meglio dentro e ciò che fa stare meglio le vostre economie.
L'hai detto: la purezza non esiste!
Se ancora ti poni queste domande, forse invece credi che la purezza esista (l'hai sperimentata? la stai ancora sperimentando?): so what? riuscite a vivere di purezza? hai un equilibrio migliore tra purezza e pancia piena?
Io, però, continuo a pensare che il salto dalla saggistica alla narrativa ti gioverebbe... (o forse gioverebbe a me lettore...).
Una tensione irrisolta. Da sempre, non solo su questo. A giorni alterni cerco con più o meno insistenza una risposta. A giorni alterni da una parte o dall’altra. A volte scrivo. A volte ti scrivo ☺️
Ti capisco molto. A me hanno iniziato a chiedere di scrivere la mia storia (mia e di Federico) che non avevo ancora scritto niente. Ho lasciato passare 3 anni e mezzo prima di iniziare a scrivere la mia newsletter. Prima non mi veniva. Era tutto troppo fresco, non avevo abbastanza lucidità e distacco nemmeno per scrivere per me. Poi è morta N, e ho scritto una cosa di getto a mezzanotte, e l'ho pubblicata. Quando parlo di morte, ci sono sempre numeri impressionanti - anche quando lo faccio per RSI. Ci sto ancora ragionando su sta cosa. Sicuramente c'è una parte importante di pornografia del dolore e motivazionale (ci ho scritto, e vorrei parlarne ancora - perché quello che ho vissuto io è tantissimo questo). Ma come scrivi anche tu c'è anche empatia autentica. E bisogno di narrazioni di temi tabù come la morte e il lutto che contrastino la narrazione mainstream. Non conto più le volte in cui mi sono sentita sbagliata perché avevo voglia di fare sesso e invece intorno ci si aspettava che fossi la vedova inconsolabile. Non so, Davide, sono pezzi di carne e di cuore, ma a me sembra di prostituirmi meno raccontando di me che scrivendo per ricchi proprietari di aziende bianchi, etero, cis, con un paio di SUV in garage. Comunque ci rifletterò ancora, e per questo ti ringrazio.
Già. Io rimuginavo su questa newsletter, o comunque uno spazio pubblico dove esternare i miei pensieri, da ANNI. Inizialmente l'ho trovato nelle storie di Instagram, e il fatto che fossero "a scadenza" mi è piaciuto molto, e credo mi abbia preservato. Il fatto è che abbiamo tanto bisogno di storie in cui rispecchiarci, o almeno per me è così. Ma mi rendo conto che la mia storia è così peculiare, con tutte le sue intersezioni (lutto, queerness, neurodivergenza, età...), che non l'ho mai letta da nessuna parte. Quindi ho iniziato a scriverla io. Ci sono le fanfiction - mi hanno detto - che per molte persone sono un modo per elaborare e elaborarsi. Io non ho mai bazzicato quel mondo lì, però. E in realtà, anche se sono sempre stata brava a scrivere, non ho mai trovato un vero piacere nella scrittura. Questa è la prima volta, ed è stranissimo ma liberatorio.
In ogni caso, ci tengo a dirti che a me fa bene leggerti, e mi ha fatto bene da quando ti ho scoperto, e certe cose le ho trovate scritte solo qui da te. E ne avevo bisogno. <3
Per citare ancora Stephen King: “Il romanzesco è la verità dentro la bugia.” Quando inizierai a scrivere una storia completamente inventata, con inserti del tuo vissuto, avrai scritto un romanzo. Per l'editoria, il tuo dono è saper tradurre in parole la tua tragedia. Per noi, che ti conosciamo per come scrivi, il tuo dono è saper scrivere.
Mi hai ricordato Carlo Monterossi, protagonista di parecchi romanzi di Robecchi: un essere Umano che ha la condanna di saper sceneggiare il trash che tira in TV, la macchina della merda.
Tu sai scrivere. Lo sapevi fare anche prima. A te trovare l'equilibrio tra scrivere ciò che ti fa stare meglio dentro e ciò che fa stare meglio le vostre economie.
L'hai detto: la purezza non esiste!
Se ancora ti poni queste domande, forse invece credi che la purezza esista (l'hai sperimentata? la stai ancora sperimentando?): so what? riuscite a vivere di purezza? hai un equilibrio migliore tra purezza e pancia piena?
Io, però, continuo a pensare che il salto dalla saggistica alla narrativa ti gioverebbe... (o forse gioverebbe a me lettore...).
Ti abbraccio 🤗
Una tensione irrisolta. Da sempre, non solo su questo. A giorni alterni cerco con più o meno insistenza una risposta. A giorni alterni da una parte o dall’altra. A volte scrivo. A volte ti scrivo ☺️
È possibile creare senza tensione? A parer mio no 😉
Ti capisco molto. A me hanno iniziato a chiedere di scrivere la mia storia (mia e di Federico) che non avevo ancora scritto niente. Ho lasciato passare 3 anni e mezzo prima di iniziare a scrivere la mia newsletter. Prima non mi veniva. Era tutto troppo fresco, non avevo abbastanza lucidità e distacco nemmeno per scrivere per me. Poi è morta N, e ho scritto una cosa di getto a mezzanotte, e l'ho pubblicata. Quando parlo di morte, ci sono sempre numeri impressionanti - anche quando lo faccio per RSI. Ci sto ancora ragionando su sta cosa. Sicuramente c'è una parte importante di pornografia del dolore e motivazionale (ci ho scritto, e vorrei parlarne ancora - perché quello che ho vissuto io è tantissimo questo). Ma come scrivi anche tu c'è anche empatia autentica. E bisogno di narrazioni di temi tabù come la morte e il lutto che contrastino la narrazione mainstream. Non conto più le volte in cui mi sono sentita sbagliata perché avevo voglia di fare sesso e invece intorno ci si aspettava che fossi la vedova inconsolabile. Non so, Davide, sono pezzi di carne e di cuore, ma a me sembra di prostituirmi meno raccontando di me che scrivendo per ricchi proprietari di aziende bianchi, etero, cis, con un paio di SUV in garage. Comunque ci rifletterò ancora, e per questo ti ringrazio.
Si Elena proprio così. A volte non ne esco proprio. è un casino. E non solo sul tema del lutto.
Già. Io rimuginavo su questa newsletter, o comunque uno spazio pubblico dove esternare i miei pensieri, da ANNI. Inizialmente l'ho trovato nelle storie di Instagram, e il fatto che fossero "a scadenza" mi è piaciuto molto, e credo mi abbia preservato. Il fatto è che abbiamo tanto bisogno di storie in cui rispecchiarci, o almeno per me è così. Ma mi rendo conto che la mia storia è così peculiare, con tutte le sue intersezioni (lutto, queerness, neurodivergenza, età...), che non l'ho mai letta da nessuna parte. Quindi ho iniziato a scriverla io. Ci sono le fanfiction - mi hanno detto - che per molte persone sono un modo per elaborare e elaborarsi. Io non ho mai bazzicato quel mondo lì, però. E in realtà, anche se sono sempre stata brava a scrivere, non ho mai trovato un vero piacere nella scrittura. Questa è la prima volta, ed è stranissimo ma liberatorio.
In ogni caso, ci tengo a dirti che a me fa bene leggerti, e mi ha fatto bene da quando ti ho scoperto, e certe cose le ho trovate scritte solo qui da te. E ne avevo bisogno. <3
Per citare ancora Stephen King: “Il romanzesco è la verità dentro la bugia.” Quando inizierai a scrivere una storia completamente inventata, con inserti del tuo vissuto, avrai scritto un romanzo. Per l'editoria, il tuo dono è saper tradurre in parole la tua tragedia. Per noi, che ti conosciamo per come scrivi, il tuo dono è saper scrivere.
Destabilizzi sbattendo in faccia la cruda realtà. Per questo ti stimo amico mio. Sii sempre più sensibile che forte. 😉