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Avatar di Michela Poles

Da quando ho iniziato a seguire la tua newsletter ho pensato spesso a “Diario di un dolore”, un libercolo (dal peso specifico enorme, in proporzione) che raccoglie i pensieri dello scrittore CS Lewis all’indomani della morte di sua moglie. È un viaggio nella (sua) elaborazione del lutto in cui è facile ritrovare anche la propria esperienza, accanto alla consapevolezza che il dolore è sempre personale, e fondamentalmente non condivisibile.

Alla fine, Lewis decide di smettere di scrivere, di chiudere quel diario. In parte per “andare avanti”, in parte per sfuggire al rischio di piangersi addosso, ma soprattutto per non rischiare di ricreare un’immagine di lei che non le fosse fedele, che corrispondesse invece a pensieri e bisogni che in realtà appartenevano a lui. O almeno lo ricordo così.

Comunque, il succo di questo sproloquio è: a un certo punto bisogna chiudere il quaderno. Siamo fatti così, ci teniamo a galla così.

Auguro ogni bene a te e ai tuoi bambini, un giorno alla volta.

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Avatar di Andrea Beltrami

Grazie per questo pezzo di strada assieme. Lo so che hai scritto principalmente per te ma io, leggendoti, ho ricavato tanti spunti riflessione e mi ha aiutato a capire cosa dev’essere stato per mia sorella perdere suo marito, Paolo, oltre 26 anni fa… cosa che non avevo assolutamente compreso nella sua profondità del dolore, ma che oggi, grazie a te, posso almeno dire di aver fatto dei passi avanti. Mi dispiace per te, che tu abbia passato e stia passando questa esperienza ma spero che l’essere stato di aiuto a qualcuno possa farti dire che “serve a qualcosa” anche se tu te la saresti ben volentieri evitata questa esperienza.

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